martedì 31 gennaio 2017

La fine dei Templari. Una ricostruzione diversa



1. Premessa. 2. I Templari e la figura di San Giovanni. 3. Il processo e la fine dei Templari. 4. Bibliografia ragionata. 5. Conclusioni


1. Premessa.

In questo articolo parleremo della fine dei templari e delle ragioni della loro soppressione, dando una lettura diversa di queste vicende rispetto a quelle emerse fino ad oggi.
Tenteremo di rispondere anche ad altre domande collegate:
- I Templari erano eretici o no?
- Le accuse mosse contro di loro erano vere o false?
- Perché l’ultimo dei Templari, Jacques de Molay, prima confessò parzialmente, poi ritrattò?


L’articolo prende le mosse da alcuni studi che ho fatto in questi giorni per due convegni diversi; uno su Rennes Le Chateau, in cui avrei dovuto parlare dei Rosacroce, e uno sul Nuovo ordine mondiale a Padova il 17 maggio.
Curiosamente le strade dei due convegni si sono intersecate, facendomi capire che si può dare una lettura diversa di alcuni fatti storici risalenti ai Templari.
Mi si perdonerà se dopo soli sei anni che studio materie esoteriche ardisco a ipotizzare una lettura diversa della fine dei Templari, quando ci sono studiosi che vi hanno dedicato una vita senza venire a capo di nulla. A molti sembrerà un azzardo. Ma il problema è che la maggior parte delle ricerche storiche sui Templari sono non solo incomplete, ma addirittura depistanti. E nessuno in questi anni, salvo eccezioni come Sabina Marineo e ben pochi altri, sembra essersi accorto di alcune evidenze sotto gli occhi di tutti. Siamo di fronte cioè al classico elefante in salotto, che però nessuno vede, probabilmente perché non lo si vuole vedere.
La cosa non stupisce più di tanto, visto che nessuno dei numerosi geni che insegnano materie dantesche all’università pare si sia accorto che Dante fosse un templare, e dunque si ostinano a commentare la scelta di San Bernardo come guida di Dante nel Paradiso, ignorando che questo santo era il creatore della regola templare.
A fronte di una nutrita massa di accademici e studiosi in malafede o ignoranti, quindi, non c’è da stupirsi se le cose che dirò (che a mio parere sono di palmare evidenza e sotto gli occhi di tutti) sono state finora rilevate da pochi, e solo in circoli ristretti.
L’ipotesi che individuerò non è infatti una tesi complicata e suggestiva. E’ semplicemente l’ipotesi più ovvia, assolutamente evidente per chiunque si avvicini a questi temi con un minimo di apertura mentale. Si tratta di una spiegazione che, semplicemente, viene volutamente ignorata perché scomoda sia alla Chiesa cattolica sia, probabilmente, alla massoneria stessa.

2. I Templari e la figura di San Giovanni.
 
Una cosa curiosa che salta immediatamente in evidenza a chi si accosta al fenomeno delle società segrete di stampo massonico o paramassonico, è che esse assumono come figura di riferimento San Giovanni, sia Battista che Evangelista. La massoneria festeggia il 24 giugno, festa di san Giovanni Battista. Idem i Rosacroce, i Cavalieri di Malta, i Templari, per non parlare degli Ospitalieri di San Giovanni, la Golden Dawn, ecc.
Sembra assurdo che un’istituzione come la massoneria, che nasce storicamente come forza contrapposta alla Chiesa cattolica, festeggi un santo cattolico; e sembra assurdo che molte logge aprano i loro lavori con il vangelo di San Giovanni.
Il motivo non lo spiega quasi nessuno ma, a scavare a fondo, è possibile ricavarlo nei libri più approfonditi, di studiosi non asserviti al sistema.
Per capire il fenomeno dobbiamo partire dall’epoca di Cristo.
E’ cosa nota che i 4 vangeli cosiddetti canonici sono tali solo perché un bel giorno il Concilio di Nicea decise che questi erano i vangeli ispirati da Dio, mentre gli altri erano falsi. Con questo gesto si soppresse non solo la possibilità di ricostruire attentamente la vita e gli insegnamenti di Gesù prima dei suoi 29 e dopo i 33 anni, ma anche molti avvenimenti storici di quel periodo.
In realtà pare che a quel tempo ci fosse un gruppo di discepoli che seguivano gli insegnamenti di Gesù, e un altro gli insegnamenti di San Giovanni.
I seguaci di quest’ultimo erano anche detti (e lo sono tuttora), Sangiovanniti, o Giovanniti.
Nella lotta tra le due fazioni prevalse quella dei Cristiani, e i Giovanniti furono relegati nella clandestinità e formarono gruppi di seguaci che poi andarono a formare quelli che, secoli più tardi, furono i i Fedeli d’Amore (gruppo esoterico cui apparteneva Dante Alighieri), i Templari e poi i Rosacroce. E infine la massoneria.
A supporto di queste tesi ci sono corposi studi, indizi, o vere e proprie prove che in questa sede non ci interessano.
Invece, la riprova più evidente, per chi non è uno storico, è, appunto, nel fatto che non trova altra spiegazione questa venerazione di San Giovanni da parte di organizzazioni che non sono affatto cattoliche, e che talvolta con la Chiesa sono, o sono state, ferocemente in conflitto.
In tal modo si spiegano alcune affermazioni altrimenti incomprensibili; come quella del Gran Maestro degli Illuminati, Giuliano Di Bernardo, che ha dichiarato nel libro “Fratelli d’Italia” di Ferruccio Pinotti che "oggi ci sono due chiese, quella cattolica e quella massonica"; o come quella che troviamo nel “Libro nero della Framassoneria” di Raynaud de la Ferriere, ove si trova scritto che esistono due chiese: quella essoterica, la Chiesa di Pietro, e quella esoterica, di San Giovanni.
I Templari, dunque, si rifacevano anche – o prevalentemente - agli insegnamenti di San Giovanni.
A questo punto il vero motivo della fine dei Templari, nonché la questione dell’eresia templare, risulta evidente e abbastanza scontata per la verità, senza bisogno di fare chissà quali corposi studi presso documenti antichissimi e preziosissimi custoditi - ca va sans dire - presso la biblioteca vaticana.
I Templari erano eretici, sì, in quanto rifiutavano gli insegnamenti della Chiesa cattolica, per seguire quelli di San Giovanni.
Ora dobbiamo però aggiungere un altro dato che ci serve per capire tutta la vicenda nel suo complesso.

L’accusa di eresia non fu, infatti, l’unico motivo della fine dei Templari.
I Templari avevano commende che andavano da Gerusalemme al Portogallo. In altre parole avevano creato un vero e proprio stato sovranazionale, che minacciava i sovrani di allora.
Studiando materiali per il NWO mi sono reso conto che il progetto di unificazione dell’Europa e del mondo non è certo un progetto moderno. Al contrario, l’idea di un mondo unito appartiene già a tutti i pensatori e filosofi rosacrociani dei secoli scorsi, tra cui Campanella, Comenio, e molti altri.
A questo punto però possiamo domandarci se tali idee non fossero già nate prima di loro.
Leggendo il libro “L’altra Europa” di Paolo Rumor e Giorgio Galli, si parla di un progetto di unificazione dell’Europa che arriva fino all’epoca di Cristo. Tale progetto risulta dalle carte di Giacomo Rumor, così come ci sono state raccontate dal figlio Paolo.
Se quanto scritto da Paolo Rumor fosse vero, e se quindi l’idea di un’Europa unita in realtà era stata perseguita nei secoli da un gruppo di uomini (gruppo che nel libro viene chiamato come “la struttura”), allora si può azzardare un’ipotesi.
E’ probabile che questa “struttura” sia ricollegabile in qualche modo agli insegnamenti di San Giovanni (collegamento che si impone perché il progetto del NWO è un progetto massonico e rosacrociano).
Ed è probabile che i Templari volessero assumere il controllo dell’Europa già da allora, ma il loro progetto sia stato fermato da Filippo il Bello e dalla Chiesa cattolica.
In tal senso hanno ragione quegli storici che sostengono che la potenza templare faceva paura, perché erano diventati quasi più potenti dei vari sovrani di allora.

3. Il processo e la fine dei Templari.
I Templari furono quindi probabilmente distrutti perché perseguivano questo progetto europeista e perché erano Giovanniti.
Scrive Cardini nel suo libro “I Templari” (libro che non fa alcun cenno al collegamento tra l’Ordine e San Giovanni, come la maggior parte dei testi storici di questo tipo) che il processo ai Templari fu il primo processo politico della storia.
L’affermazione è probabilmente vera, ma anche per un altro ordine di ragioni. I processi politici moderni spesso sono costruiti ad arte su accuse vere ma con prove false, per confondere le idee ai cittadini e nascondere la verità nascosta dietro al processo.
Per esempio, il processo Andreotti fu costruito con prove false, ma le accuse (complicità con la mafia) erano vere.
Il processo attuale a Berlusconi è costruito con prove false (Ruby Rubacuori) ma con accuse vere, accuse peraltro anche molto più miti rispetto a quelle che si potrebbero muovere in realtà.


Tali processi vengono montati in questo modo per nascondere la verità; cioè per nascondere che dietro al processo a Berlusconi c'è il tentativo di delegittimarlo e di far piombare nel caos il paese facendolo disinteressare alla politica; e dietro al processo Andreotti c'era la CIA e la punizione inferta a costui per aver tentato di ribellarsi alla supremazia della CIA in Italia.
Questa tecnica garantisce che, quando si ricostruirà la vicenda processuale, sarà difficile capirci qualcosa, perché chi punta l’attenzione sulla falsità delle prove sarà indotto a pensare che tutto il processo sia falso; chi invece punta l’attenzione sulla verità delle accuse, sarà indotto a pensare che le accuse erano vere, senza però mai arrivare alla vera ragione del processo.


I templari quindi furono accusati di eresia; il che, dal punto di vista di un cattolico, era vero.
Ma le prove erano false, nel senso che probabilmente non corrispondeva al vero che adorassero il Bafometto.


E' possibile invece che fosse vera l’accusa di sputare sulla croce, considerando che per i Templari la figura di Cristo doveva essere secondaria o addirittura che dovessero considerarla il simbolo della Chiesa cattolica da cui loro solo formalmente dipendevano, ma di cui non riconoscevano gli insegnamenti.


Una riprova del fatto che i Templari fossero vicini alla figura di San Giovanni più che al Cristo cattolico viene dal fatto – storicamente accertato – che si rifiutarono di impugnare le armi contro i Catari (che erano appunto molto legati alla figura di San Giovanni, e che furono massacrati senza pietà degli inviati papali agli inizi del 1200).
La vera ragione di queste accuse false era evitare che gli studiosi, o la gente normale, capissero cosa c’era dietro a quel processo, e si interrogasse sul vero ruolo di San Giovanni nella storia del Cristianesimo.
In altre parole: lo studioso che si accosta al problema evidenziando la falsità delle prove sarà indotto a pensare che i Templari non fossero eretici. Lo studioso che accentrerà la sua attenzione sull’eresia templare (scoprendo che, in effetti, essi avevano contatti con il mondo musulmano e la cultura ebraica) sarà indotto a pensare che le prove siano vere.
In questo modo si perde di vista la vera ragione del processo ai Templari: il loro essere seguaci di San Giovanni, e il voler unificare l’Europa sotto la loro egida.
Se i Templari fossero stati accusati con un capo di imputazione vero, anche nei secoli futuri, gli studiosi e i fedeli si sarebbero domandati cosa rappresentava davvero questo santo nella storia dei popoli cristiani, e alla fine si sarebbe scoperchiato il calderone di bugie su cui si basa tutto l’impianto della Chiesa cattolica nei secoli.
A questo punto forse è anche più chiaro capire il motivo delle parziali ammissioni di Jacques de Molay, che poi ritrattò prima di andare al rogo.
In realtà la parziale ammissione di colpa era, appunto, parziale perché vera. E la successiva ritrattazione non fu una vera ritrattazione, ma solo una rivendicazione della bontà e della legittimità dell’operato dell’Ordine, a fronte del comportamento criminale e mistificatorio della Chiesa cattolica di allora.
Non è vero, insomma, che Jacques de Molay dapprima confessò e poi ritrattò. Molto probabilmente fu invece coerente con se stesso, mentre gli studi successivi lo dipinsero in tal modo probabilmente per infangarne la memoria, dato che la sua presunta confessione non fa fare una bella figura né al personaggio in se stesso, né all’ordine.

***

Il resto della storia lo abbiamo raccontato nell'articolo "Storia della massoneria dal 1200 ai nostri giorni".
I Templari in realtà non si sciolsero veramente come sappiamo.
Gli insegnamenti di San Giovanni hanno continuato ad essere tramandati per tramite delle varie società segrete di stampo moderno.
Il progetto del NWO ha preso nuove forme e nuovi metodi, ed è culminato con l’Unione Europea per ora, passando per le varie rivoluzioni, francese, americana, e russa, e per l’Unità d’Italia, nonché con la sistematica distruzione della Chiesa cattolica, ormai ridotta a poco più che un appendice del potere massonico, da cui essa dipende fino a che non verrà sistematicamente annientata.

Bibliografia ragionata.
 
La maggior parte dei libri sui Templari ignora completamente il collegamento tra San Giovanni e i Templari.
Ne parla diffusamente invece il libro di Sabina Marineo, "L’eresia templare", dal cui studio questo articolo prende le mosse.
Ne trattano altresì i libri:
- La storia segreta di Lucifero, Lynn Picknett
- La rivelazione dei templari, Laurence Gardner
- La chiave di Hiram, di Christopher Knight e Robert Lomas.

Il libro di Paolo Rumor, L’altra Europa, è edito da Hobby e Work.


5. Conclusioni.

Come ho già detto pare assurdo che dopo pochi anni che studio materie esoteriche e templarismo, possa formulare una ipotesi relativamente nuova sul motivo della fine dei Templari.


Tuttavia la cosa non deve sorprendere, data non solo l'ignoranza, ma anche l'asservimento al potere della classe accademica e degli studiosi.


Non a caso, molte delle persone che hanno svolto ricerche in modo serio ed indipendente, giungendo a conclusioni diverse da quella "ufficiali", sia in materie dantesca, che templare o massonica in generale, mi hanno raccontato di aver ricevuto trattamenti non certo di favore.


A questo fenomeno si deve aggiungere la ostinata volontà della Chiesa cattolica di non far mai pervenire alla verità chiunque si avvicini a questo argomento.


A questo proposito voglio raccontare un aneddoto, a mio parere chiarificatore.


Qualche giorno fa parlavo con mia madre, fervente cattolica e laureata in teologia. Mia madre non è semplicemente laureata; in realtà è una vera e propria studiosa, nel senso che negli anni l'ho sempre vista studiare varie questioni, approfondire, interessarsi e leggere una quantità di libri notevole.


Parlandole di questi miei studi su San Giovanni, il suo commento è stato: "Sai che credo che tu faccia gli interessi della massoneria? Credo che i tuoi discorsi siano satanici. In fondo l'ha detto anche la Madonna di Medjugorje che il diavolo si sarebbe manifestato sempre di più attaccando la Chiesa cattolica".


Insomma, per i cattolici, studiare fonti alternative pur rimanendo nel solco del messaggio di Cristo, è satanico. Il sospetto che Satana, se esiste, possa annidarsi anche in Vaticano, non li sfiora neppure; né sfiora loro il sospetto, come mi disse un prete tempo fa, che se Satana esiste, il primo posto che sceglierebbe per insidiarsi è proprio il Vaticano, non certo una tenda di indigeni della foresta amazzonica.


E con questi presupposti, non c'è da meravigliarsi se sono stati sterminati i Catari, se abbiamo avuto l'Inquisizione, e se ancora adesso ci sono guerre di religione ovunque.


Né c'è da stupirsi se, a fronte di una simile ottusità, la Chiesa perda continuamente fedeli e vocazioni a vantaggio di altre fedi religiose.


Anche perché nel mondo del complottismo c'è un detto: potete tacere la verità a qualcuno per sempre, a molti per un po' di tempo, ma non potete tacere la verità a tutti e per sempre.



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