sabato 12 febbraio 2011

Alcune riflessioni sulla rivoluzione francese

Una somma di rivoluzioni

Tra la riunione degli Stati generali nel 1789 e l’istituzione del Direttorio del 1795 non ci fu un’unica rivoluzione, bensì una serie di rivoluzioni, nel corso delle quali gruppi differenti si alternarono nel tentativo di applicare a un paese in trasformazione le formule da loro scelte
Monarchici e patrioti, girondini e montagnardi, termidoriani e direttoriali, cercano di guidare lo Stato lungo sentieri consono alle proprie idee
Anarchia, devastazione, disordine: non era soltanto il linguaggio della controrivoluzione ma anche dai protagonisti del gioco politico della rivoluzione che temevano di essere spiazzati da nemici più radicali


La morte del re Luigi e il futuro della Repubblica

10 agosto 1792 la folla assale le Tuileries. Diverse centinaia di cittadini muoiono sotto il fuoco delle truppe svizzere.
Seicento guardie svizzere sono trucidate
L’Assemblea depone il sovrano, arresta l’intera famiglia reale e proclama la Repubblica
La Convenzione nazionale (la nuova Assemblea ) mette sotto processo il re
La condanna fu pronunciata con un margine di voti minimo 361 deputati a favore –360 contrari
Il 21 gennaio 1793 a Placede la Révolutionil re è ghigliottinato
Rimanevano irrisolte tutte le questioni politiche
Chi doveva detenere il potere esecutivo? Quale rapporto tra esecutivo e deputati?
Nessuno sapeva quale tipo di Repubblica costruire


La costruzione del nuovo ordine politico

Comitè de division demolisce il vecchio sistema e lo sostituisce con il Dipartimento
Operazione difficile, complessa e qualche volta contraddittoria soprattutto quando si deve scegliere il capoluogo dipartimentale
1790 l’operazione è portata a termine individuando anche le sottodivisioni in distretti e cantoni localizzando tribunali, giudici di pace, scuole e università
Tasse, istruzione, polizia, reclutamento, requisizione, propaganda del governo tutto passa attraverso il dipartimento e i sindaci
Il sistema funzionava così bene che neppure Napoleone pensò di disfarsene anzi lo rafforzò

I club

I club erano associazioni riservate ai militanti accumunati dalle stesse idee politiche; avevano un sistema di iscrizioni e raccoglievano contributi per i loro iscritti
I giacobini di Parigi costruiscono una rete di club in tutto il paese sulla quale cresce un movimento nazionale giacobino permettendo alla propaganda giacobinadi penetrare anche nei piccoli comuni e di mobilitare l’opinione pubblica.
I girondini non riescono a creare questa struttura e ne vengono penalizzati


Il problema dell’economia

Il sistema economico tradizionale crolla con la rivoluzione . L’entrata in guerra con l’Inghilterra nel 1793 mette in ginocchio l’economia di porti come Nantes, Bordeaux e La Rochelle
Si decide di emettere una nuova valuta cartacea, l’assegnato, il cui valore sarebbe stato sostenuto non dalle riserve d’oro e d’argento, ma dalle vendite delle terre nazionalizzate (ecclesiastiche soprattutto) con le quali la cartamoneta, teoricamente, si sarebbe potuto scambiare
Gli apprendisti stregoni non sanno controllare i pericoli per l’economia che derivano dall’uso dell’assegnato: svalutazione, sfiducia nell’accettazione dell’assegnato, livelli di prezzi al consumo differenti tra moneta metallica e cartacea


La guerra

Un’economia asservita all’esigenza dell’esercito
Mancanza di una struttura industriale in grado di far fronte alle richieste
Gli appaltatori
Le requisizione nei territori occupati

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